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Come Conservare

Consigli su Come Conservare Meglio

Come Conservare la Papaya

In questa guida spieghiamo come conservare la papaya.

Con il loro interno così deliziosamente dolce, le papaye sono l’ingrediente perfetto per moltissime ricette come le insalate, i frullati e le marmellate. Questo gustoso frutto offre numerosi benefici per la salute se inserito nella dieta quotidiana. Anche se la papaya si gusta meglio quando è fresca, potete conservarla ed usarla in un secondo momento. Visto che la papaya è meno utilizzata rispetto ad altri frutti esotici, vorrete probabilmente sapere come conservarla al meglio. Continuate a leggere per scoprirlo.

Se le papaye non sono completamente mature, possono essere conservate a temperatura ambiente per almeno tre giorni. Le papaya mature e non sbucciate possono essere conservate in frigorifero per un massimo di tre settimane. Una volta tagliata, la papaya può essere congelata fino a un anno o essiccata con un disidratatore per una conservazione nel breve o nel lungo termine. A temperatura ambiente la papaya essiccata si conserva per un mese ma, mettendola sottovuoto nel congelatore, ancora più a lungo.

Continuate a leggere la nostra guida completa su tutto ciò che c’è da sapere su questo gustoso frutto tropicale. Scoprirete, tra le altre cose, cos’è esattamente una papaya, come determinare se una papaya è matura e tutti i modi in cui potete conservare le vostre papaye, per poco o molto tempo.

Caratteristiche papaya

Originaria del Messico e del Sud America, la papaya si trova in varie località tropicali del mondo. È anche una coltura molto comune nelle isole Hawaii. Gli alberi su cui cresce la papaya prosperano alla luce diretta del sole e in zone con livelli di umidità mediamente elevati. Una volta che la buccia del frutto della papaya assume un colore giallo verde, viene raccolta. Quando la papaya matura, diventa gialla.

L’interno carnoso della papaya è tipicamente arancione, anche se esistono varietà di colore rosso o rosa. All’interno si trovano anche i semi neri, che sono commestibili; la buccia della papaya, invece, non lo è. La papaya media che si trova al supermercato è lunga circa 15 centimetri e pesa al massimo due chili anche se può arrivare fino a cinque chili.

Per mangiare la polpa ed i semi della papaya, è necessario aprirla. Può essere consumata cruda o cotta, anche se la papaya verde deve essere cotta prima di essere mangiata ed è molto comune nella tradizione culinaria asiatica. Non per niente molte ricette prevedono l’uso della papaya verde, che è essenzialmente il frutto non completamente maturo. Ha semi solitamente bianchi e viene utilizzata più come una verdura che come un frutto.

Come capire se una papaya è matura

Prima di addentrarci nei vari metodi di conservazione della papaya, è importante essere in grado di stabilire se il frutto è maturo o meno. Quando andate a comprare la papaya, prestate molta attenzione al colore della buccia del frutto. Una papaya è matura solo quando la buccia inizia ad apparire gialla all’esterno. Questo frutto generalmente si trova nei supermercati tutto l’anno.

Esistono due tipi principali di papaya: quella hawaiana e quella messicana. La varietà hawaiana è quella più diffusa. In genere pesa circa mezzo chilo, mentre le papaya messicane sono molto più grandi e pesanti e possono arrivare a pesare fino a cinque chili.

Detto questo, quando cercate una papaya matura dovete considerare sia il colore che la sensazione al tatto.

Colore: se la papaya è principalmente verde, è acerba. Tuttavia, se il frutto presenta una combinazione di verde e giallo, è quasi maturo. Quando la papaya è prevalentemente gialla o arancione, è perfettamente matura.

Sensazione al tatto: quando è matura, se la toccate, potete sentire bene la pressione sul frutto mentre, quando è ancora acerba, sembra dura al tatto.

Come conservare la papaya acerba

La scelta del metodo di conservazione dipende prima di tutto da quando pensate di utilizzare la papaya acerba. Potreste consumarla entro pochissimo o magari l’avete presa per eventuali ricette future. Qualunque sia il vostro piano, ecco tutti i modi in cui potete conservare la papaya acerba:

Lasciate riposare la papaya a temperatura ambiente. Se non avete fretta di consumare la papaya, potete lasciarla riposare su una superficie piana in una zona dove rimarrà a temperatura ambiente. Questo metodo funziona meglio con la papaya quasi matura, di colore parzialmente giallo. Lasciate così la papaya per circa tre giorni, o finché il frutto non sarà giallo. È importante non mangiare la papaya verde cruda, poiché la pianta contiene lattice.

Accelerate il processo di maturazione mettendo la papaya in un sacchetto di carta marrone. Si tratta di un metodo collaudato per ridurre il tempo di maturazione di alcuni frutti. Basta avvolgere la papaya in un sacchetto di carta e lasciarla in un luogo asciutto. Controllate spesso il frutto per non ritrovarvi poi con una papaya troppo matura.

Aggiungete delle banane. Il modo più rapido per far maturare una papaya è aggiungere una o due banane nel sacchetto di carta. Le banane producono naturalmente un enzima che può aiutare molti altri frutti, papaya compresa, ad accelerare il processo di maturazione. Tuttavia, è necessario controllare il sacchetto circa due o tre volte al giorno per assicurarsi che non sia troppo maturo.

Conservazione a breve termine della papaya

Una volta che la papaya è matura, la temperatura di conservazione ideale è compresa tra 12 e 14 C. In molti, però, non hanno locale specifico in grado di mantenere questa temperatura. Pertanto, il frigorifero è la soluzione migliore per conservare la papaya matura. Se invece lasciate il frutto a temperatura ambiente, c’è il rischio che diventi maturo molto rapidamente.

Ecco tutti i modi in cui potete utilizzare il frigorifero per conservare la papaya a breve termine.

Per la papaya sbucciata e tagliata, utilizzate contenitori ermetici. Se sbucciate e tagliate il frutto dopo la maturazione, è meglio conservarlo in un contenitore ermetico e riporlo in frigorifero. Togliete anche i semi prima di mettere il frutto tagliato nel contenitore. Se conservata in questo modo, la papaya dovrebbe durare circa una settimana.

Per le papaya non sbucciate e non tagliate, conservatele scoperte in frigorifero. Se invece non tagliate la papaya dopo la maturazione, potete metterla direttamente in frigorifero così com’è. Questo metodo vi permette di conservare il frutto per un periodo di tempo più lungo. In questo modo, la papaya si conserva in frigorifero per circa tre settimane.

Tuttavia, se volete conservare la papaya più a lungo potete congelarla o disidratarla.

Suggerimento rapido: Nonostante i semi della papaya non vadano mangiati insieme al resto del frutto, il loro sapore pepato può essere utilizzato per altre ricette. I semi infatti sono ottimi per rendere più tenera la carne.

Conservazione a lungo termine della papaya

Se volete conservare la papaya tagliata per più di una settimana o quella non tagliata per più di tre settimane, potete congelarla o disidratarla.

Ecco come fare:

Congelare la papaya

Se volete congelare la papaya per poterla gustare più a lungo, seguite questi passaggi

Per prima cosa, lavate e sbucciate la papaya. Iniziate sciacquando e pulendo la papaya sotto l’acqua corrente. Rimuovete la buccia con un pelapatate. Per togliere la buccia in modo più efficace, procedete con movimenti lunghi e uniformi. Mettete le bucce da parte per poterle smaltire in seguito.

Tagliate la papaya a cubetti. Una volta sbucciato il frutto, tagliatelo a metà in modo da esporre il centro. Quindi, prendete un cucchiaio e usatelo per estrarre i semi. Questa operazione va fatta prima di tagliare la papaya. A questo punto tagliate la papaya a metà una seconda volta e poi tagliatela a pezzetti di mezzo centimetro. In alternativa, potete utilizzare un porzionatore per gelato, ad esempio, per estrarre più facilmente l’interno carnoso.

Mettete i cubetti di papaya in un contenitore o in un sacchetto a chiusura ermetica, dureranno fino ad un anno. Mettete una manciata di cubetti o palline di papaya in un sacchetto o altro contenitore ermetico. Fate del vostro meglio per metterli il più possibile vicini limitando lo spazio che la frutta occupa nel freezer. Una volta sistemati tutti i pezzi di frutta nei contenitori, riponeteli nel congelatore e utilizzate la papaya entro un anno.

Se volete congelare i cubetti o le palline di papaya prima di imbustarli, vi basta disporli prima su una teglia per biscotti. Mettete la teglia nel congelatore per circa un giorno, o finché i pezzi non saranno completamente congelati. Quindi, trasferiteli in un sacchetto o in un contenitore ermetico e rimetteteli in freezer.

Disidratare la papaya

Un’altra opzione per la conservazione a lungo termine della papaya è la disidratazione del frutto, che può essere gustato fino a un mese o più, a seconda di come lo si conserva dopo la disidratazione. Seguite questi passaggi per disidratare la papaya.

Pulite e sbucciate la papaya. Iniziate sciacquando bene la papaya sotto l’acqua corrente fresca e poi rimuovete la buccia con un pelapatate. Lavorate in modo regolare muovendovi da destra a sinistra o da sinistra a destra per togliere tutta la buccia. Mettete da parte o eliminate le bucce di papaya.

Tagliate la papaya a strisce lunghe mezzo centimetro. Una volta sbucciata la frutta, con un coltello affilato affettate la papaya in strisce dello stesso spessore della carne secca. Per ottimizzare lo spazio nel vostro disidratatore, tagliate la frutta in pezzi lunghi poco meno di un centimetro e mezzo. In alternativa, a seconda delle vostre preferenze, potete tagliare la papaya in pezzi ancora più piccoli. Più il pezzo è spesso, più tempo impiegherà a essiccarsi nel disidratatore.

Posizionate le strisce di papaya sui ripiani del disidratatore. Disponete ogni pezzo di papaya uno accanto all’altro sui ripiani in modo che siano affiancati e non si sovrappongano. La sovrapposizione dei pezzi rallenta il processo di essiccazione. Inoltre, evitate di mettere altri frutti nel disidratatore insieme alla papaya per semplificare il processo.

Impostate il disidratatore a 57°C e lasciate essiccare i pezzi di papaya per 12 ore. Mantenere il disidratatore a questa temperatura per tutto il tempo e, alla fine, controllare attentamente la papaya. Può capitare che servano anche 24 ore affinché le fette si asciughino completamente. Saprete che il frutto è pronto quando apparirà coriaceo.

Togliete i pezzi dal disidratatore e lasciateli raffreddare per un paio di minuti prima di metterli in contenitori singoli. Per una conservazione di breve durata, potete mettere i pezzi in un barattolo sigillato in cucina per un mese. Se invece volete conservare la papaya più a lungo, potete sigillare i pezzi sottovuoto e poi congelarli.

Come Conservare le Mele

In questa guida spieghiamo come conservare le mele.

Conservare le mele in modo corretto è fondamentale per mantenerle fresche e deliziose il più a lungo possibile. In questa guida scoprirete come conservarle utilizzando alcuni metodi diversi tra loro.

Le mele sono uno dei simboli dell’autunno e sono ottime per tutte le ricette. Di seguito vedrete tutto quello che c’è da sapere sulla conservazione delle mele a breve e lungo termine.

PREPARAZIONE DELLE MELE PER LA CONSERVAZIONE

Prima di addentrarci nei dettagli della conservazione, è importante sapere come fare per non farle marcire né ammuffire.

SCEGLIETE LE MELE AL MOMENTO GIUSTO

I frutti perfettamente maturi o leggermente acerbi sono quelli che durano di più. Se possibile, raccoglieteli prima che maturino completamente sull’albero.

Le mele piccole, poco o troppo mature non si conservano bene. Vi conviene consumarle subito senza provare a conservarle.

NON LASCIATE FUORI LE MELE

Prima conserverete le mele fresche, più a lungo dureranno. Non lasciatele quindi in cucina per troppo tempo prima di conservarle perché diventerebbero troppo mature rapidamente e marcirebbero in poco tempo.

MANEGGIATE LE MELE CON CURA

Le mele ammaccate o danneggiate non si conservano bene e marciscono o ammuffiscono rapidamente. Essendo un frutto molto delicato, è importante trattarlo sempre con cura.

Non fatele mai cadere o buttarle in un secchio mentre le raccogliete, al contrario siate molto delicati nel maneggiarle.

METTETE LE MELE NEL CONTENITORE GIUSTO

L’ideale è utilizzare una scatola di cartone o una cassa di legno per conservare le mele al meglio.

Questi tipi di contenitori sono abbastanza porosi da consentire la circolazione dell’aria evitando così l’accumulo di umidità e la formazione di muffe. Sono anche abbastanza robusti da reggere il peso quando vengono impilati.

COME IMBALLARE LE MELE PER LA CONSERVAZIONE

Ecco i passaggi dettagliati per conservare le mele in modo che durino il più a lungo possibile e mantengano il loro sapore delizioso. Se avete uno scaffale adibito a questo scopo, potete saltare questi passaggi.

Fase 1: Ispezione – Ispezionare accuratamente ogni esemplare per verificare che non vi siano imperfezioni, tagli, macchie o ammaccature.

Se ci sono delle imperfezioni, mettetele in frigorifero per consumarle subito.

Fase 2: Avvolgere le mele singolarmente. È importante che non si tocchino tra loro perché se una si guasta, le altre la seguiranno rapidamente.

Per evitare che si tocchino, avvolgetele in un giornale, in un tovagliolo di carta o in carta di giornale.

Fase 3: Imballare le mele in una scatola di cartone o in una cassa. Disporle nella scatola in modo da lasciare un po’ di spazio intorno a ciascuna mela.

Non cercate di stringerle o impacchettarle strette altrimenti potrebbero ammaccarsi. Inoltre, hanno bisogno di un po’ di spazio per respirare e mantenersi più fresche.

Fase 4: Collocare la scatola su un ripiano per fare in modo che le rimanga asciutta. Se non ci sono problemi di umidità, potete impilare le cassette anche sul pavimento.

Fase 5: Controllare le mele regolarmente. Aprite le cassette almeno una volta al mese per verificare che nessuno dei frutti mostri segni di marciume o muffa.

Togliete subito le mele che presentano questo problema altrimenti potrebbero rovinare rapidamente l’intero gruppo.

DOVE CONSERVARE LE MELE

Il luogo migliore per conservare le mele a lungo è un luogo buio, fresco e umido.

Una stanza nel seminterrato, una cantina, una dispensa fresca o un garage non riscaldato sono tutte ottime scelte, purché non scendano mai sotto lo zero.

Ecco alcuni suggerimenti per aiutarvi a trovare il posto perfetto in casa vostra.

TROVARE LA TEMPERATURA IDEALE

Le mele odiano il calore. Se vengono conservate troppo al caldo, si deteriorano molto più rapidamente.

Pertanto, assicuratevi di tenerle nella stanza più fresca possibile.

MANTENERE UN’ELEVATA UMIDITÀ

Se l’ambiente è troppo secco, le mele si raggrinziscono per cui cercate di trovare un posto più umido. Non troppo, però, perché la muffa non tarderebbe ad arrivare.

Il livello di umidità ideale è del 90-95% e si può facilmente tenere sotto controllo con un monitor da interni.

In caso di ambienti secchi, è possibile aprire le scatole e spruzzare leggermente dell’acqua sulla parte superiore del giornale di tanto in tanto per aumentare l’umidità.

TENETE LE MELE LONTANE DA ALTRI PRODOTTI

Non conservate mai le mele accanto ad altri prodotti altrimenti potrebbero rovinarsi, questo perché emettono un gas altrimenti innocuo che può accelerare il processo di maturazione e decadimento dei prodotti vicini.

È particolarmente importante tenerle lontane dalle patate, che emettono un gas specifico che può rovinare le mele. Tenetele il più lontano possibile l’una dall’altra.

CONSERVARE LE MELE IN FRIGORIFERO

Il frigorifero è il luogo ideale per conservare le mele perché è freddo e umido.

Mettete le mele lontano dagli altri prodotti. Questo è importante perché emettono un gas innocuo per noi ma che può far deteriorare più rapidamente gli altri prodotti.

Inoltre, l’ideale è conservarle intere. Come sicuramente già saprete, le mele tagliate diventano marroni rapidamente e non si conservano bene.

QUANTO DURANO LE MELE SE CONSERVATE

Con un imballaggio e una conservazione adeguati, la maggior parte delle mele può durare dai 3 ai 6 mesi. L’esatto periodo di tempo dipende dalla varietà che si possiede.

Le varietà a buccia spessa e aspra, come Fuji, Granny Smith e Braeburn, possono durare da 6 mesi a un anno nel posto giusto.

Ma quelle con la buccia più sottile e più dolci, come le Golden Delicious, le Honeycrisp e le Gala, di solito durano solo 3-5 mesi. Quindi, consumate prima questo tipo di mele.

Come Conservare il Prezzemolo

In questa guida spieghiamo come conservare il prezzemolo.

Che provenga dal giardino o dal negozio, è facile conservare il prezzemolo fresco così da averlo a disposizione per tutte le ricette che volete provare. Esistono diversi metodi per conservare il prezzemolo. Di seguito vedrete tutti i passaggi necessari per ciascuno di essi.

QUANTO DURA IL PREZZEMOLO

Il prezzemolo si conserva per 7-10 giorni in frigorifero. Può durare di più se lo si mette in un contenitore con d’acqua prima di riporlo in frigo.

Utilizzando uno dei metodi di conservazione riportati di seguito, il prezzemolo durerà e manterrà il suo sapore per almeno un anno.

Esistono diversi metodi per conservare il prezzemolo fresco in modo che duri il più a lungo possibile. Potete scegliere il metodo più adatto alle vostre esigenze o sperimentarne più di uno.

CONSERVARE IL PREZZEMOLO IN ACQUA

Un ottimo modo per farlo durare più a lungo è conservare il prezzemolo in un bicchiere d’acqua. Potete tenerlo in cucina e trattarlo come un vaso di fiori oppure metterlo in frigorifero.

In questo modo durerà diversi giorni in più di quanto non farebbe se fosse avvolto in un sacchetto di plastica nel frigorifero.

Tenetelo lontano dal sole diretto e proteggetelo dal calore. Non copritelo. Cambiate l’acqua dopo pochi giorni quando vedete che inizia a diventare torbida. Tagliate la parte inferiore degli steli per rinfrescarla.

COME CONSERVARE IL PREZZEMOLO IN FRIGORIFERO

Se conservato nel modo giusto, il prezzemolo può durare qualche settimana in frigorifero. Si conserva per diversi giorni in un sacchetto di plastica, purché le foglie non siano bagnate.

Se avete bisogno che duri più a lungo, potete conservarlo come fareste con l’insalata. È sufficiente riporre gli steli e le foglie in un contenitore di plastica e metterli in frigorifero.

Anche un contenitore per erbe aromatiche funziona benissimo e occupa meno spazio in frigorifero.

Se avete bisogno di conservare il prezzemolo solo per un breve periodo, potete tenerlo in frigorifero. Ma se volete che duri più a lungo, allora dovrete usare uno dei metodi seguenti per conservarlo per un uso successivo.

COME ESSICCARE IL PREZZEMOLO

L’essiccazione delle erbe è semplice e rappresenta un ottimo modo per conservare il prezzemolo. È possibile farlo utilizzando un essiccatore, un forno caldo o stendendolo su uno stendino.

Una volta pronto, mettete i rametti interi in un contenitore sigillato, oppure sminuzzateli e metteteli in un barattolo per le spezie. Un mini robot da cucina o un macinino per erbe può aiutarvi a triturare il prezzemolo seccato in modo facile e veloce.

COME CONGELARE IL PREZZEMOLO

Il congelamento delle erbe aromatiche aiuta a conservarne meglio il sapore ed è uno dei modi migliori per conservare il prezzemolo. È sufficiente mettere i rametti freschi in un sacchetto per il congelamento.

Se le foglie non sono abbastanza secche, con questo metodo possono raggrumarsi in grossi pezzi. Quindi, se non volete che ciò accada, surgelatele prima.

È sufficiente disporre i rametti su una teglia per biscotti e surgelateli per 10-20 minuti prima di metterli in un contenitore o in un sacchetto. In questo modo non si attaccheranno tra loro una volta congelati.

CONSERVAZIONE DEL PREZZEMOLO SOTT’OLIO

È una buona idea anche conservare il prezzemolo in porzioni piccole così da essere facilmente aggiunte durante la cottura o la preparazione.

A tale scopo si possono utilizzare vaschette per il congelamento delle erbe. Basta misurare la quantità esatta di cui si ha bisogno. È sufficiente tritare le foglie e i gambi e metterli nelle vaschette.

Quindi riempirle con olio d’oliva e coprirle con pellicola trasparente. Mettetele in freezer per una notte, poi spostatele in sacchetti per conservarle.

ALTRE COSE DA SAPERE SULLA CONSERVAZIONE DEL PREZZEMOLO

Di seguito sono riportate alcune delle domande più frequenti sulla conservazione del prezzemolo.

QUAL È IL MODO MIGLIORE PER CONSERVARE IL PREZZEMOLO?

Il modo migliore per conservare il prezzemolo dipende da come lo si vuole utilizzare in seguito. L’ideale è usare più di un metodo per averne un po’ a portata di mano per qualsiasi ricetta.

IL PREZZEMOLO CONSERVATO SCADE?

No, se conservato correttamente, il prezzemolo non scade. Tuttavia, col tempo inizierà a perdere il suo sapore. Può conservarsi per diversi anni, ma dopo il primo anno perderà parte del suo sapore. Per questo motivo è meglio consumarlo entro un anno dall’inizio della conservazione.

Conservare il prezzemolo coltivato nell’orto o acquistato in negozio è semplice. È divertente sperimentare i diversi metodi e vedere quale si preferisce.

Come Conservare i Carciofi

In questa guida spieghiamo come conservare i carciofi.

Come qualsiasi altra verdura, il carciofo ha un ottimo sapore se cucinato subito dopo averlo acquistato. Ma cosa succede se ne avete in abbondanza e avete bisogno di conservarne un po’ per altre occasioni? Di seguito sono riportati alcuni metodi che vi aiuteranno a capire come conservare al meglio i carciofi e a mantenerli freschi a lungo.

Lavate il carciofo solo quando lo dovete cucinare. L’esposizione all’umidità in eccesso provoca la formazione di muffe.

Quando si preparano i carciofi da congelare, utilizzare un coltello e una pentola in acciaio inox per evitare che si scuriscano.

Una volta tagliato il carciofo, spruzzate un po’ di succo di limone sulla superficie tagliata per evitare che si scurisca.

I carciofi si mantengono freschi meglio se refrigerati, pertanto è possibile metterli in frigo o nel congelatore per prolungarne la durata, come illustrato di seguito.

Refrigerazione

Il carciofo deve essere conservato immediatamente in frigorifero se non si intende cucinarlo per conservarne a lungo le qualità. Di seguito sono riportati due semplici modi per conservare in modo sicuro il carciofo in frigorifero.

Refrigerazione del carciofo avvolto in un sacchetto di plastica
-Tagliate il gambo di circa mezzo centimetro.
-Spruzzate acqua sul gambo per mantenerlo idratato. Usate preferibilmente un flacone spray per evitare di bagnarlo troppo.
-Avvolgetelo in un sacchetto di plastica. Questo aiuta a trattenere l’umidità e a mantenere l’idratazione per tutto il tempo.
-Mettetelo nel frigorifero.
Se conservato correttamente, il carciofo può rimanere fresco in frigorifero fino a 2-3 giorni.

Carciofo in frigorifero in una ciotola d’acqua
-Mettete un centimetro d’acqua in una ciotola.
-Tagliate mezzo centimetro dell’estremità del gambo. L’estremità appena esposta permette al gambo di assorbire facilmente l’acqua, mantenendo l’intero carciofo fresco a lungo.
-Mettete i carciofi nella ciotola con l’acqua.
-Mettete la ciotola in frigorifero.

Congelamento

Il congelamento prolunga la durata del carciofo rallentando l’azione enzimatica che causa il deterioramento degli alimenti nel tempo. È però necessario sbollentarlo prima per conservarne il sapore e il colore prima di congelarlo. Un carciofo congelato correttamente si conserva bene fino a 6-8 mesi.

Ecco come procedere
-Tagliate tutte le foglie verdi in modo da lasciare il cuore del carciofo.
-Sciacquate i cuori sotto l’acqua corrente per rimuovere lo sporco.
-Tagliare la parte verde superiore e il gambo.
-Immergeteli in acqua e limone per evitare che diventino marroni.
-Mettete l’acqua in una pentola, aggiungete il succo di limone e portare a ebollizione.
-Mettete i cuori di carciofi nell’acqua bollente. Il tempo di sbollentatura dipenderà dalle loro dimensioni. Sbollentate i cuori piccoli per 5 minuti e quelli grandi per 10 minuti.
-Mettete i cuori in acqua ghiacciata per interrompere il processo di cottura. Si consiglia di lasciarli nell’acqua fredda per lo stesso tempo in cui sono rimasti nell’acqua bollente.
-Asciugate completamente mettendo i cuori a faccia in giù su un asciugamano.
-Rimuovete la parte squamosa. Anche se molti la rimuovono prima di sbollentare, in realtà è molto più facile farlo in questo momento.
-Congelate subito. Distribuiteli su una teglia da forno in un unico strato, facendo attenzione che non si tocchino l’un l’altro, e metteteli in freezer fino al completo congelamento.
-Conservateli in sacchetti per il congelamento.
-Sigillate assicurandosi di eliminare tutta l’aria all’interno per evitare bruciature da congelamento.
-Etichettate ogni sacchetto per evitare di conservarlo troppo a lungo.
-Metteteli nel congelatore.

Come scegliere un carciofo fresco

Quando si acquistano i carciofi, è bene scegliere quelli che sembrano più freschi perché più lo sono, più sono saporiti e più a lungo si conservano.

Ecco quali sono le caratteristiche dei carciofi migliori
-Più pesanti di quello che sembrano le loro dimensioni
-Foglie verdi compatte.
-Quando vengono schiacciate delicatamente, le foglie scricchiolano per la loro croccantezza.

Come capire quando il carciofo sta andando a male

Una volta conservato il carciofo in frigorifero o nel congelatore, non dimenticatelo lì fino al momento di utilizzarlo. È consigliabile controllarlo di tanto in tanto per verificare che non si sia rovinato, per ridurre al minimo gli sprechi di cibo e prevenire le intossicazioni alimentari.

Ecco come si presenta un carciofo rovinato

-Punte delle foglie spaccate

-È spugnoso quando viene strizzato. Non emette il rumore tipico della disidratazione.

-Bordi delle foglie imbruniti

-Ha un odore sgradevole.

Seguendo queste regole è possibile conservare i carciofi.

Come Conservare Pasta Sfoglia Cotta

In questa guida spieghiamo come conservare la pasta sfoglia cotta.

Se non è fragrante, non è pasta sfoglia. Questa dura legge della cucina spesso mette in crisi tutti quelli che, magari presi da una ventata di creatività, hanno deciso di preparare pizzette, salatini e torte salate esagerando con le dosi. Sì, perché conservare la pasta sfoglia cotta non è assolutamente facile come conservare la medesima preparazione cruda.

Questo prelibato impasto spesso usato come base per croissant, paste dolci ripiene e altri prodotti da forno, quando entra in contatto con l’umidità o con gli sbalzi termici tende purtroppo a perdere le proprie caratteristiche originarie, andando a compromettere non di poco l’esperienza gustativa finale. Ecco perché tutti coloro i quali si definiscono amanti del buon mangiare dovrebbero sempre avere le idee ben chiare su come conservare la pasta sfoglia cotta.

Le tecniche per farlo sono in realtà parecchie, e nonostante non prolunghino in modo eccezionale la conservazione dei prodotti in pasta sfoglia cotta, riescono ad allungare notevolmente i tempi utili per gustare queste prelibatezze. In questo articolo quindi abbiamo scelto di elencarli e spiegarli nel dettaglio, così da permettere a tutti i cuochi dalla mano abbondante di non sprecare il cibo e di allietare ospiti e familiari con ricette sempre deliziose.

Come si conserva la pasta sfoglia cotta a temperatura ambiente

La conservazione della pasta sfoglia cotta a temperatura ambiente ha solitamente luogo nelle ore appena successive alla cottura stessa del prodotto, sia esso dolce o salato. A queste condizioni, posto che non vi siano nelle vicinanze delle fonti di umidità o di calore particolarmente importanti, brioche, torte salate e prodotti da forno senza farcitura possono conservarsi per circa 6 ore, andando però progressivamente a perdere quella croccantezza tipica della preparazione appena sfornata. La fragranza infatti è data da una speciale commistione di temperatura, aria, umidità, davvero difficili da mantenere nel tempo dopo che la sfoglia esce dal forno.

Il modo migliore per mantenere i prodotti così realizzati freschi e saporiti a temperatura ambiente è sicuramente quello di riporli all’interno di un contenitore ermetico, meglio se di vetro. Prima di farlo però, è sempre necessario farli raffreddare: se inserisci una sfoglia ancora calda in una scatola o sotto una campana di vetro, l’umidità in eccesso formerà della condensa, la quale finirà per rendere il tutto molle.

Inoltre, ricorda che torte dolci e salate e dolci di sfoglia contenenti creme a base di latte o uovo non dovrebbero mai rimanere fuori frigo per più di 1 ora, pena un rischio di proliferazioni batteriche dannose per la salute.

Come conservare la pasta sfoglia cotta in frigorifero

Risulta essere possibile conservare la pasta sfoglia cotta in frigorifero, a patto che tu riesca al contempo a rinunciare anche alla sua fragranza originaria. La croccantezza delle scaglie di sfoglia infatti mal si accompagna con l’elevato tasso di umidità presente in frigo.

Nulla però ti vieta di provarci, senza poi avere particolari pretese il giorno successivo. Uno dei metodi migliori per conservare la pasta sfoglia in frigo consiste nel riporre ogni fetta di preparazione all’interno di contenitori ermetici o, in caso non ve ne siano nelle vicinanze, di ricorrere alla carta stagnola (fogli di alluminio).

La durata di conservazione della pasta sfoglia cotta all’interno del frigorifero ammonta a circa 3-4 giorni, ma prima di consumarla ti consigliamo comunque di controllare sempre che non si sia formata muffa nella farcitura o al di sotto del prodotto.

Questo procedimento ti assicura di poter consumare le tue preparazioni a base di sfoglia diversi giorni dopo averli sfornati, senza per questo doverti preoccupare per la tua salute o per quella dei tuoi cari.

Concludiamo dicendo che la durata della conservazione dei prodotti con sfoglia cotta farciti, come cannoli, code d’aragosta e altri dolci contenenti crema, potrebbe essere inferiore ai 4 giorni, limitandosi ad un massimo di 48 ore. Molto infatti dipende da quanto tempo sia passato dalla fine della cottura alla disposizione dei prodotti in un contenitore ermetico. Più un prodotto di questo tipo rimane all’aria, maggiore è il rischio di contaminazione.

Per quanto riguarda infine la zona del frigo migliore in cui conservare i contenitori con dentro la pasta sfoglia cotta, non c’è necessariamente un ripiano migliore di un altro. L’unica accortezza che secondo noi valga la pena di adottare consiste nel non disporre mai questi prodotti alimentari nei ripiani presenti nella porta, in quanto questi ultimi sono molto esposti a repentini cambi di temperatura.

In ogni caso, la disposizione delle tue pietanze in contenitori ermetici è d’obbligo, in quanto essa preserva la pasta sfoglia cotta dall’assorbimento di odori indesiderati.

Come congelare la pasta sfoglia

Risulta essere possibile congelare la pasta sfoglia cotta, e una volta ben sigillata e riposta con cura in un contenitore o sacchetto ermetico può durare anche per diversi mesi.

Ancora una volta però occorre sottolineare l’importanza di due fattori. Da un lato la temperatura minima raggiungibile dal congelatore, la quale come sappiamo può variare notevolmente da modello a modello. Dall’altra, il contenuto o ripieno delle tue preparazioni può determinare in modo netto la minore o maggiore durata della pasta sfoglia anche in freezer. Ma andiamo con ordine.

Conservare la pasta sfoglia cotta che contiene crema, latte uova o pesce richiede come immaginabile un po’ di attenzione in più. Il modo migliore per farlo e per cercare di mantenere inalterata la consistenza della pasta sfoglia cotta è quello di inserire i prodotti in contenitori rigidi, che prevengano urti o contatti con odori indesiderati. Inoltre, la temperatura che ti suggeriamo di sfruttare è quella che va da -10°C a -24°C, tipica dei congelatori a pozzetto o professionali e necessaria per garantire una conservazione degli ingredienti citati per almeno 2-3 mesi. Se invece disponi di un classico congelatore domestico come quelli integrati nella maggior parte dei frigoriferi, quasi certamente non riuscirai a raggiungere quei valori, pertanto la durata della pasta sfoglia non supererà in ogni caso di molto il mese.

È ancora una volta nostro dovere ricordati che anche quando scongeli cibi perfettamente chiusi nei contenitori ermetici devi sempre controllare che le farciture siano rimaste intatte tanto quanto la sfoglia, senza quindi essere state intaccate da muffe o batteri.

Infine, un piccolo consiglio per goderti al massimo l’assaggio di una sfoglia cotta precedentemente congelata: prima di riscaldarla nel forno, in padella o al microonde, ricorda di lasciarla scongelare per diverse ore a temperatura ambiente, o, se proveniente da temperature molto basse, prima in frigorifero.

Solo così dopo il riscaldamento o raggiunta la temperatura desiderata potrai godere nuovamente della meravigliosa crosticina fragrante che solo la sfoglia fatta in casa può garantire.

Conclusioni

Quelli indicati nella nostra guida sono i tre metodi principali per poter conservare la pasta sfoglia cotta in modo sicuro mantenendone il più possibile inalterate le caratteristiche di gusto e consistenza. Se le seguirai meticolosamente, siamo certi che le brioches o le torte salate che hai preparato oggi potranno essere tranquillamente servite tra diverse settimane, aiutandoti a deliziare ospiti e parenti senza impazzire di nuovo dietro ai fornelli.

In definitiva, possiamo dire che anche se la sfoglia congelata o refrigerata non sarà magari identica a quella appena sfornata, una conservazione ottimale e una breve ripassata sul fuoco o in forno la renderanno sicuramente deliziosa e perfetta per sfamare tutti i presenti.

Come Conservare il Cocco

In questa guida spieghiamo come conservare il cocco.

Le noci di cocco sono sicuramente uno dei frutti tropicali migliori perché racchiudono salute e sapore allo stesso tempo. Il guscio mantiene l’interno al fresco. C’è anche una polpa masticabile che può essere mangiata cruda o aggiunta a un’infinità di prodotti, sminuzzati, tritati o in polvere.

Proprio come la maggior parte degli altri frutti e delle noci, però, anche una noce di cocco tende a deteriorarsi nel tempo. Le noci di cocco possono andare a male se il guscio è rotto e i batteri vi entrano. Tutta l’umidità o la muffa di solito si accumula intorno o attraverso gli occhi o cerchi. Anche quando si sente molta acqua all’interno della noce, il cocco potrebbe essere comunque andato a male se era presente molta umidità intorno agli occhi.

A parte questo, le uniche noci di cocco da buttare senza alcun dubbio sono quelle molto vecchie ovvero quelle che hanno più di un anno. Anche se non fossero andate a male il sapore sarebbe sicuramente sgradevole. Una volta aperte, le noci di cocco vecchie marciscono molto più velocemente.

Quanto dura una noce di cocco

Una noce di cocco appena comprata rimane generalmente fresca per quasi 4 mesi se tenuta a temperatura ambiente in un luogo asciutto e fresco. Se l’avete aperta, durerà in frigorifero per una settimana. Nel congelatore si conserva per 6-8 mesi.

La durata di conservazione delle noci di cocco varia in larga misura a seconda del modo in cui vengono conservate. Tenete presente che le noci di cocco intere congelate possono aprirsi.

E il cocco tritato? Il cocco tritato cambia anche la sua durata di conservazione. Se lo si lascia a temperatura ambiente, può rimanere commestibile fino a 4-6 mesi senza irrancidire. Se lo si mette in frigorifero o in freezer, il cocco tritato si conserva per 8-10 mesi, senza alcun segno di deterioramento.

Come capire se una noce di cocco è da buttare

È meglio controllare che la noce di cocco non sia danneggiata prima di acquistarla. In questo modo vi assicurerete di non sprecare denaro per una noce di cocco rovinata.

Controllare l’esterno
Il primo passo è ispezionare l’esterno della noce di cocco. L’acqua dolce contenuta all’interno della noce tende a evaporare con il passare del tempo, quindi le noci di cocco fresche sono solitamente pesanti e se vengono scosse si sente bene l’acqua dentro.
Gli occhi sulla punta di una noce di cocco fresca corrispondono al colore del guscio mentre si restringono e scuriscono sulle noci vecchie.
Un segno certo di deterioramento è la presenza di muffa visibile o la fuoriuscita di liquido dagli occhi. A volte non si può essere sicuri della qualità della noce di cocco finché non si ispezionano gli elementi all’interno.

Controllare l’acqua
Forate due occhi della noce di cocco con un grosso chiodo o un cacciavite disinfettato con un po’ di alcol. Mentre si scola l’acqua della noce, il primo test per verificarne la freschezza è l’odore.
Una noce di cocco fresca emana una fragranza pulita con un tocco dolce, mentre una noce di cocco rovinata presenta un odore di muffa. Utilizzare uno dei fori per versare l’acqua, mentre il secondo funge da foro per l’aria.
Se l’acqua ha un sapore dolce, si tratta di una noce di cocco fresca. Scartate subito la noce di cocco se notate che il liquido ha un odore di alcol.

Controllare la polpa
L’acqua amara significa che anche la polpa della noce di cocco sarà insipida. Per verificarlo, prendete un cucchiaio e raschiate qualche pezzo di polpa di cocco.
Potete anche aprire completamente la noce per controllare che la polpa non sia scolorita. La polpa bianca pura è perfetta, ma se diventa gialla o si forma della muffa, buttare via la noce di cocco.
L’odore delle noci di cocco avariate è talmente pungente che a volte può provocare dei conati di vomito.

Come conservare il cocco fresco

Se le noci di cocco non vengono conservate correttamente, rischieranno di irrancidire molto rapidamente a causa dell’elevato contenuto di olio. Anche se è meglio utilizzare il cocco quando è assolutamente fresco, è sempre possibile conservarlo con un po’ di attenzione.
Per riuscirci bisogna assicurarsi che non ci sia umidità. Se l’aria è asciutta, è possibile conservare una noce di cocco intera fresca e non aperta a temperatura ambiente anche per mesi.
La noce di cocco essiccata può essere conservata a temperatura ambiente per molto tempo, poiché è già in forma disidratata. Se non inizia ad avere un cattivo odore, è ancora buona.
Prima di procedere alla conservazione delle noci di cocco, è meglio rimuovere la maggior parte possibile della polpa. Per farlo, si può usare un cucchiaio o un attrezzo specifico per il cocco.
Una volta separato tutto il materiale commestibile dalla buccia, si può scegliere se congelare o conservare in frigorifero la noce di cocco. Dipende dal tempo che vogliamo conservarla.
Procuratevi un contenitore ermetico. Sia che si scelga il frigo che il freezer, è essenziale conservare il cocco in un contenitore ermetico, eliminando il più possibile l’aria. Un contenitore sottovuoto consente di ottenere la massima durata della noce di cocco e di mantenere il suo sapore naturale. Sarebbe ancora meglio usare una macchina sottovuoto se ne avete una a casa.
Un altro metodo è quello di utilizzare un sacchetto per alimenti posto all’interno di una grande ciotola d’acqua per far uscire tutta l’aria. Una volta sigillata la noce di cocco all’interno del sacchetto, potete riporla in frigorifero o nel congelatore.

Conservare il cocco in frigorifero
Il cocco può essere conservato in frigorifero sotto forma di piccoli pezzi. La maggioranza delle persone preferisce scegliere il cocco tagliato a pezzetti in modo da eliminare il più possibile l’umidità.
Tenete presente che potete separare l’acqua dalla polpa di cocco e conservare entrambe in frigorifero. Dovrete utilizzare contenitori ermetici per entrambi.
La polpa di cocco fresca può durare 3-4 giorni in frigorifero, mentre l’acqua di cocco può durare 2-3 giorni prima di avere un sapore sgradevole.

Congelamento
Se volete conservare il cocco per molto tempo, scegliete di congelarlo: in questo modo potrete conservare la polpa di cocco fino a 8 mesi.
Grattugiate i pezzi di cocco, strizzate il liquido e metteteli in un contenitore ermetico. Assicuratevi di aver eliminato il più possibile l’aria e che il coperchio sia sigillato prima di metterlo in freezer.
La noce di cocco può espandersi un po’ se conservata in freezer per cui lasciate un po’ di spazio nel contenitore prima di metterla.

Conclusioni

Abbiamo scoperto quanto dura la noce di cocco fresca e sminuzzata a seconda di come la si conserva. Adesso sapete cosa fare con il cocco che avete e come potete conservarlo nel modo giusto.

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