In questa guida spieghiamo come conservare il pangrattato.
In cucina lo si può impiegare come ingrediente principale o, ancora più di frequente, come rivestimento croccante per deliziose ricette: stiamo parlando del pangrattato, una delle preparazioni più efficaci per trasformare qualsiasi piatto in un vero sfizio. Dalle cozze gratinate alla parmigiana di melanzane, passando per polpette, arancini e cotolette, è davvero facile imbattersi in questa granella di pane ottenuta tramite la frantumazione di pagnotte e fette ormai rafferme.
Il pangrattato è infatti un ingrediente dalle umili origini ampiamente disponibile nei supermercati o fatto in casa. Soprattutto in questo secondo caso, esso deriva dalla macinazione di pane avanzato e permette così di evitare gli sprechi, a patto naturalmente di essere conservato nella maniera corretta. Se anche tu hai appena macinato (o acquistato) pangrattato in grande quantità e vuoi metterne un po’ da parte per il futuro, probabilmente ti starai chiedendo quali siano i migliori contenitori e luoghi in cui conservarlo. Ed ecco la buona notizia: le modalità a tua disposizione sono molte di più di quanto immagini! Vediamo subito come fare!
Indice
Come conservare il pangrattato a temperatura ambiente
Dando una sbirciata nella maggior parte delle cucine, è possibile notare come sin da tempi antichi il pangrattato (anche noto come pan pesto) venga facilmente conservato e mantenuto buono a lungo a temperatura ambiente, semplicemente sfruttando le caratteristiche delle stanze e dei contenitori nei quali viene disposto.
Trattandosi di un ingrediente di consistenza granulare e croccante, il segreto per mantenerne inalterate le caratteristiche consiste nell’evitare il più possibile che il pangrattato entri in contatto con l’umidità. Le particelle d’acqua presenti nell’aria potrebbero infatti causare una perdita di croccantezza e la formazione di grumi, oltre che alterare la flora batterica e portare in poco tempo alla formazione di muffe.
Ecco perché moltissime persone scelgono, dopo aver frullato il pane raffermo o dopo aver acquistato il pangrattato al supermercato, di conservarlo in contenitori ermetici all’interno di una credenza o semplicemente in un punto della cucina fresco e asciutto.
Se preservato tramite queste accortezze, il pangrattato può durare dai 6 ai 12 mesi, senza perdere le proprie caratteristiche. Per sicurezza, prima dell’uso è sempre bene controllare che il pangrattato sia fresco e non presenti alterazioni nella consistenza o nell’odore. In caso contrario, si consiglia di non impiegarlo e sostituirlo con un prodotto fresco. Per un risultato ottimale, il consiglio è di inserire all’interno del barattolo ermetico una foglia di alloro, pianta capace di evitare in modo naturale la proliferazione di muffe.
Conservare il pangrattato in frigorifero
Il frigorifero è un elettrodomestico dall’elevata umidità interna, essenziale per conservare diverse tipologie di cibo ma allo stesso tempo potenzialmente dannoso per altre. Nel caso del pangrattato, il consiglio è di riporlo in frigorifero solamente nel caso in cui non fossero disponibili altri luoghi di conservazione freschi e asciutti.
Se per esempio la tua cucina è esposta a sud e durante l’estate raggiunge temperature molto elevate, potrai riparare in frigo i tuoi alimenti, a patto però di chiuderli nei giusti contenitori. Conserva il pangrattato all’interno di barattoli in vetro o in plastica, a patto che siano ermetici.
Prima di utilizzare questi contenitori dovrai lavarli e asciugarli alla perfezione, così da evitare la proliferazione di muffe e batteri.
Inoltre, assicurati che non vi siano fessure, crepe o spifferi sul corpo dell’oggetto, in quanto esse potrebbero far penetrare l’acqua nel pangrattato e causarne il deperimento. Dopo gli opportuni accertamenti, disponi il pangrattato in frigo: si conserverà per circa 1 anno, a patto di essere sempre tenuto alla larga dalle infiltrazioni dell’umidità.
Congelare pangrattato
Sulla questione del congelamento del pangrattato vi sono opinioni discordanti. Secondo alcuni questo processo consentirebbe di mantenere fresco più a lungo il prodotto, senza rischiare di sprecarlo né di alterarne le caratteristiche. Per altri invece, il metodo del congelamento può dare buoni frutti solo se il pan pesto è stato preventivamente sottoposto alla tecnica del sottovuoto.
In effetti, utilizzando contenitori non adatti è molto probabile che l’esposizione del pangrattato a temperature sotto zero causi un accumulo di umidità. Ne consegue la formazione di blocchi di ghiaccio tra i granelli, i quali con lo scongelamento si scioglierebbero, rendendo il pangrattato molle e umido, quando non bagnato. A meno che tu non voglia utilizzare il prodotto all’interno di sughi o altre preparazioni morbide, ti sconsigliamo di congelare il pangrattato.
Se vuoi sfruttare al massimo le potenzialità di questo metodo, dovrai preventivamente posizionare il pangrattato all’interno di sacchetti per il sottovuoto e poi procedere con l’aspirazione dell’aria dagli stessi, utilizzando un macchinario ad hoc. Il pangrattato così conservato può durare oltre l’anno, a patto di rimanere all’interno di contenitori ermetici.
Secondo alcuni è possibile ottenere comunque buoni risultati anche inserendo il pangrattato all’interno dei classici sacchetti per congelatore, a patto di chiuderli con attenzione.
Il segreto per una buona riuscita di questo procedimento risiede però nelle fasi precedenti all’imbustamento. Per poter congelare il pangrattato è infatti necessario assicurarsi che il pane macinato sia perfettamente secco, così da prevenire il ristagno di umidità.
Se hai la possibilità di conservare il prodotto sottovuoto, ricorda che potrai apprezzarne la croccantezza originaria solo durante le prime settimane, mentre con il passare del tempo tenderà ad ammollarsi leggermente.
Inoltre è molto importante tenere a mente che il pangrattato congelato non potrà essere inserito nuovamente in freezer, ma dovrà essere consumato nel giro di qualche giorno.
I migliori contenitori per conservare il pangrattato
A prescindere dal luogo di conservazione del pangrattato, emerge chiaramente che una corretta protezione dell’alimento derivi dalla scelta dei giusti contenitori. Ma tra tutte le soluzioni disponibili in cucina, qual è quella più adatta a mantenere il pan pesto secco, croccante e ben separato più a lungo?
Secondo la maggior parte delle opinioni, pare che i barattoli di vetro con chiusura ermetica a vite o in gomma siano i migliori contenitori per il pangrattato. Lo svantaggio legato ad essi consiste però
nell’occupazione di spazio non indifferente, la quale richiede comunque di avere a disposizione una dispensa, scaffali o una superficie ombreggiata e lontana dalle fonti di calore come fornelli e termosifoni.
Ecco perché molte persone apprezzano particolarmente l’alternativa di conservare il pangrattato all’interno dei classici sacchetti del pane, quelli di carta. Questo materiale a differenza del vetro e della plastica garantisce un migliore scambio tra l’atmosfera esterna e quella interna, garantendo una maggiore circolazione di ossigeno e, di conseguenza, conservando meglio il proprio contenuto.
Quanto detto è vero però solamente nel caso in cui i sacchetti di carta siano effettivamente protetti da luce e umidità: posizionandoli vicino a vapori e calore il rischio di accumuli di umidità è altissimo, in quanto l’acqua passerà facilmente attraverso la carta. Si tratta quindi di un metodo di conservazione più adatto a chi vive in climi secchi. Il consiglio a prescindere dal luogo in cui disporrai i sacchetti è di chiuderli sempre con una molletta.
Anche i sacchetti per il freezer possono contenere il pangrattato avanzato, soprattutto qualora decidessi di utilizzarlo nel giro di poche settimane. Affinché essi siano davvero efficaci, prima di controllarli dovrai verificare che siano integri, procedendo poi alla loro chiusura dopo ogni utilizzo del pangrattato.
Così facendo, potrai godere di ricette sempre gustosissime e croccanti, magari arricchendo il pane con aromi e un pizzico di sale o formaggio.