In questa guida spieghiamo come conservare il guanciale.
Ingrediente principe di celebri primi piatti come Gricia e Carbonara, il guanciale è un salume stagionato ricavato dalla guancia del maiale. Ritenuto più nobile della cugina pancetta, proprio per via della sua provenienza dal muso dell’animale, esso viene solitamente venduto affettato, in cubetti o pezzature di formato medio grande. Conservarlo nel modo corretto quindi, è fondamentale per godere appieno del suo sapore. Se anche tu hai appena acquistato un bel pezzo di guanciale e ti stai chiedendo se sia meglio tenerlo in frigo, sottovuoto o in congelatore, fermati un attimo e consulta la nostra guida: paragrafo dopo paragrafo ti aiuteremo a conoscere tutti i trucchi ed i segreti per mantenere gustoso il guanciale più a lungo, andando a creare le corrette condizioni di temperatura, luce ed umidità. Anche se trattato in modo tale da mantenersi fresco a lungo, il guanciale non è esonerato dal rischio di andare a male quando mal conservato: vediamo subito tutto quello che c’è da sapere per non commettere errori.
Indice
Dove tenere il guanciale intero
Il guanciale è, come anticipato, un salume stagionato. Come tale quindi, prima di finire sulla tavola del consumatore finale è già stato trattato artigianalmente o industrialmente al fine di mantenere inalterate le proprie condizioni più a lungo. Al contrario di quanto accade con altri salumi freschi, i quali di norma possono sostare nel frigorifero per circa 3 giorni ad una temperatura compresa tra 2 e 4 gradi, il guanciale è meno soggetto al deterioramento.
Attenzione però: esso rimane tale solamente se conservato intatto. Ciò significa che un guanciale al sicuro dal deterioramento sarà solo quello tenuto opportunamente chiuso nel suo involucro (la sua pellicina esterna ricca di spezie). Quando il guanciale è intero e non è mai stato tagliato, può essere conservato tranquillamente in un luogo fresco ed asciutto, ad una temperatura che si aggira intorno a 15-18°C e ad un’umidità relativa non superiore al 65-70%. Solitamente si tende a consumare questo tipo di prodotto entro il mese successivo all’acquisto, più che altro per evitare che si secchi eccessivamente.
Per allungare ulteriormente i tempi di conservazione del guanciale intero, è possibile racchiuderlo in un involucro apposito per il sottovuoto, che dovrà poi essere svuotato di tutta l’aria con l’opportuna macchina per il sottovuoto. Il guanciale così confezionato può essere conservato in frigorifero per un paio di mesi ad una temperatura compresa tra i 6° e i 10°C, ovvero nella parte meno fredda dell’elettrodomestico. Una temperatura di questo tipo infatti, è ideale per mantenere le fibre del guanciale sempre morbide.
Conservare il guanciale in frigorifero
Se hai consumato il pezzo di guanciale solo in parte e te ne è rimasto un bel pezzo ancora avvolto nel suo involucro, ti basterà coprire la parte “nuda” con della pellicola, avendo cura di conservare il prodotto in frigorifero all’interno di carta alimentare. Prima di consumarlo una seconda volta poi, ti consigliamo di tagliare via la prima fetta che è rimasta a contatto con la pellicola, la quale potrebbe comunque essere rimasta esposta troppo all’aria vedendo modificato in parte il proprio sapore.
Il frigorifero è l’elettrodomestico più indicato per la conservazione del guanciale. All’interno di esso non a caso, potrai conservare prodotti interi, tagliati, affettati o a cubetti: in questo ultimo caso, ti basterà tenere il guanciale a cubetti ad una temperatura indicata sulla confezione e consumarlo entro la data indicata sull’etichetta.
Attenzione però al guanciale a cubetti già aperto: quest’ultimo infatti, ha una durata massima di 24 ore.
Il guanciale si può congelare? Per quanto faccia dispiacere, la risposta è no. Anche se il freezer è un alleato indispensabile per evitare gli sprechi in cucina e aiutare ad ottimizzare il risparmio, con prodotti come il guanciale non c’è niente da fare.
I salumi grassi come salame, pancetta, lardo e guanciale (in cui il grasso talvolta sfiora l’80% della composizione totale dell’alimento) non possono essere conservati in congelatore. Le parti adipose infatti, sono quelle che anche a temperature molto basse deperiscono velocemente. Inoltre, una volta scongelate, perderebbero sia la loro consistenza che il loro sapore. Si tratta di parti dell’animale molto molto diverse dalle fibre di carne magra.
Mentre queste ultime possono essere tranquillamente conservate in freezer anche per un anno, le parti grasse non beneficiano affatto di questo tipo di trattamento, neanche se sottovuoto.
Come conservare il guanciale affettato
Diverso è il discorso da fare una volta che il guanciale sarà stato aperto, ovvero privato in parte o completamente del suo involucro naturale. In questo caso, i metodi di conservazione consigliati variano a seconda di come è stato tagliato il pezzo di prodotto.
Se il guanciale è stato affettato in fette sottili, inferiori al mezzo centimetro di spessore, quando non consumato dovrà sempre e comunque essere messo in frigorifero, possibilmente in una vaschetta coperta. Una volta affettato, il guanciale si conserva in frigorifero per massimo 24-48 ore, dopo le quali se ne sconsiglia il consumo.
Se hai tenuto il guanciale affettato in frigo per più dii due giorni e vuoi capire se è ancora buono, salta subito nella parte conclusiva dell’articolo, in cui ti consigliamo come riconoscere un guanciale andato a male.
Come riconoscere il guanciale andato a male
Infine, prima di salutarci ti lasciamo con alcuni consigli che ti aiutano a capire se il guanciale presente nel tuo frigorifero sia o meno ancora buono.
In generale, è sempre l’occhio ad avere la prima parte nel processo di riconoscimento.
Un guanciale fresco e perfetto per essere gustato infatti, deve sempre presentare una colorazione bianca accesa per le parti grasse, e una rosso scuro per le parti di carne magra. Quando dovessi notare che le parti bianche stanno iniziando ad ingiallire, allora vuol dire che il prodotto in tuo possesso ha iniziato il processo di deperimento.
Attenzione però, perché un guanciale leggermente ingiallito non deve necessariamente essere buttato: se esso emana ancora un odore appetitoso, potrà essere consumato senza alcun problema cotto.
Risulta essere proprio il naso a svolgere il resto del processo di riconoscimento di un guanciale ancora commestibile: se sono passati troppi giorni infatti, il prodotto tenderà ad emanare un cattivo odore acido, e a quel punto non ti rimarrà che prelevarlo e buttarlo via.