In questa guida spieghiamo come conservare la pasta secca.
La pasta secca è uno dei pilastri della cucina italiana, e come tale ricopre un ruolo centrale all’interno della cucina, presenziando in diversi formati. C’è chi la apprezzo corta, chi lunga, chi cotta al dente e chi invece più morbida, così come realizzata con farina di grano o con farine alternative, magari integrali.
A prescindere dai gusti di ciascuno però, vi è un fattore essenziale da considerare affinché i piatti di pasta possano sempre risultare gustosi, sani e di qualità. Stiamo parlando della conservazione della pasta secca, un elemento spesso trascurato in virtù delle qualità intrinseche di questo alimento. La pasta non richiede cure eccessive per essere mantenuta buona a lungo, ma non per questo può essere conservata in maniera distratta e casuale. Il rischio di spreco infatti, soprattutto durante la stagione estiva, è sempre dietro l’angolo. Vediamo subito come evitarlo imparando come conservare la pasta secca nel modo corretto.
Indice
Tempi di conservazione della pasta secca ancora chiusa
Il primo trucco da tenere sempre a mente quando si conserva la pasta secca è di imparare a conservarla bene sin da quando è ancora chiusa. Le associazioni di tutela dei diritti del consumatore evidenziano come i tempi di conservazione della pasta, al fine di poter godere appieno di tutte le sue caratteristiche organolettiche, è in media di 24-30 mesi.
Ciò però non significa che una volta trascorso questo periodo di tempo la pasta secca sia da buttare, al contrario. Essa infatti rimane sicura ancora per numerosi mesi, a patto di essere conservata nel modo corretto ancora chiusa. Ciò significa per esempio fare attenzione a non esporre i pacchi e le scatole alla luce diretta, né ad un contatto prolungato con fonti di calore.
Allo stesso modo, è assolutamente sconsigliato esporre i pacchi, soprattutto se realizzati in carta, a fondi di umidità particolarmente elevata.
Sebbene secca infatti, la pasta potrebbe comunque andare incontro alla formazione di muffe. Anche la pulizia dei locali di conservazione è d’obbligo: essendo un derivato diretto della farina infatti, la pasta secca rischia di essere presto vittima delle incursioni di insetti e piccoli roditori, entrambi ghiotti di questo alimento.
In quali contenitori conservare la pasta secca
Il primo passaggio fondamentale per conservare la pasta secca nel modo corrente consiste nel procurarsi i giusti contenitori. Se la pasta è ancora chiusa i contenitori originari forniti dal produttore sono integri e sigillati, puoi passare direttamente al prossimo paragrafo. Se invece la pasta è aperta, allora ci sono alcune strategie che devi adottare per conservarla nel modo giusto.
Prima di tutto, assicurati che gli alimenti non siano scaduti da oltre 2 anni, un periodo che potrebbe alterarne il sapore. Verificato ciò, occupati poi di scegliere i giusti contenitori in cui inserire la pasta.
La soluzione migliore in questo senso consiste nell’acquistare o recuperare dei barattoli di vetro ermetici, in assoluto uno dei materiali migliori per preservare al meglio profumo e consistenza della pasta facendo al contempo sì che essa non venga attaccata dagli insetti, magari migrati da vecchi pacchi di riso o di farina.
Se non dovessi avere a disposizione dei barattoli di vetro tuttavia, non preoccuparti: moltissime aziende produttrici hanno creato dei contenitori ermetici in plastica altrettanto funzionali, capaci di non far entrare odori e parassiti a contatto con l’alimento.
Certo, se non hai la possibilità di comprare nuovi contenitori potrai conservare la pasta anche dentro alla sua confezione originale, a patto però di richiuderla in modo il più possibile ermetico. Purtroppo a questo proposito dobbiamo dire che le linguette adesive fornite dalle aziende produttrici non sono molto efficienti: dopo pochi giorni, esse perdono quasi sempre il proprio potere adesivo.
Meglio quindi applicare sul pacco ben sigillato manualmente un elastico sufficientemente stretto: l’obiettivo infatti è di evitare un’eccessiva circolazione d’aria e, ancora una volta, l’ingresso di piccoli insetti.
Conservare la pasta secca già iniziata
Dato che spesso capita di riempire armadi e scaffali con pacchi di pasta iniziati, creando solo disordine e confusione, ti suggeriamo di controllare periodicamente i tuoi approvvigionamenti di pasta, così da poter raggruppare gli alimenti simili tra loro in un numero inferiore di contenitori.
Se per esempio ti accorgi di avere un pacco di fusilli e uno di penne già iniziati, controllane i tempi di cottura. Nel caso in cui dovessero combaciare infatti, o differire al massimo di 1 minuto, potrai mescolare tra loro i due formati all’interno di un solo barattolo, risparmiando così spazio in dispensa ed evitando di comprare nuove confezioni solo perché ti sembra di avere poca pasta a disposizione. Così facendo, anche il portafogli ti sarà riconoscente!
In quali locali o mobili conservare la pasta
Dopo aver disposto la pasta in contenitori adeguati, dovrai occuparti di scegliere un punto della cucina o della casa che possa garantirti condizioni di conservazione ottimali. Prima di tutto quindi, assicurati di concentrare la tua attenzione su stanze o armadi che risultino:
-Puliti, ovvero privi di nidi di insetto e accumuli di sporcizia, liquami e altri residui;
-Ventilati, cioè dotati di finestre o comunque esposti a una minima corrente d’aria;
-Asciutti, cioè caratterizzati da un tasso di umidità compreso tra il 40 e il 60%, valori considerati intermedi e ideali;
-Freschi e disposti lontani da fonti di calore diretto. Se per esempio hai una dispensa molto vicina ai fornelli o a una stufa, ti consigliamo di scegliere un altro armadio per tenere la tua pasta secca. Una temperatura molto elevata infatti aumenta la possibilità di veder proliferare batteri e altri patogeni;
-Al riparo dalla luce diretta del sole, la quale come ben saprai tende a scaldare le superfici con le quali entra in contatto.
Fatte queste premesse dunque, emerge come il luogo ideale per conservare la pasta (chiusa o già aperta e disposta in appositi contenitori) sia rappresentato da una dispensa spaziosa, con ante richiudibili e disposta lontano da termosifoni, stufe e fornelli.
In alternativa vanno bene anche gli scaffali aperti presenti in cucina, a patto però che i barattoli in cui tieni la pasta siano effettivamente ermetici e sempre ben sigillati. Un ulteriore consiglio infine è quello di disporre i pacchi e i barattoli di pasta lontani da altri alimenti già aperti come pacchi di farina o di biscotti, così da evitare possibili contaminazioni.
Assolutamente sconsigliato invece disporre la pasta in frigorifero o in freezer, due ambienti non idonei a conservarne intatte le proprietà di consistenza e di sapore.
Cosa succede se non si conserva correttamente la pasta secca
I rischi connessi ad una cattiva conservazione della pasta non sono necessariamente di natura grave, ma possono comportare più che altro degli sprechi evitabili.
La pasta esposta a lungo a luce diretta per esempio, tende a modificare il colore della pasta, mentre solitamente lasciare un pacco mezzo aperto a lungo in dispensa fa sì che avvenga un’infestazione di camole.
Cosa fare in questi casi? Per evitare problemi, il consiglio è di buttare via la pasta contaminata, avendo cura di svuotare completamente gli scaffali colpiti dalle infestazioni e di ripulirli a fondo, eventualmente installando sulle ante e sulle pareti appositi dispositivi per la cattura delle camole.
Fatto ciò, ti consigliamo di seguire i nostri consigli sulla conservazione della pasta secca, così da non ritrovarti con lo stesso problema dopo pochi mesi.