In questa guida spieghiamo come conservare il vino in damigiana.
La damigiana rappresenta sin dall’alba dei tempi uno dei contenitori più adatti alla conservazione di grandi quantità di vino, e molto probabilmente venne concepita proprio per ragioni funzionali legate al trasporto del vino. In passato il vino era spesso impiegato in importanti scambi economici tra civiltà vicine e lontane, e certamente non poteva essere trasportato nelle bottiglie moderne. Nonostante l’avvento del design e di nuove tecnologie in campo enologico, la praticità e la comodità della damigiana non sono affatto tramontate. In giro per il mondo sono ancora moltissime le cantine ad ospitare questo speciale contenitore, in quanto i vantaggi ad esso legati sono moltissimi. Se anche tu ultimamente hai considerato la possibilità di conservare il tuo vino in damigiana ma non hai idea di come fare, non preoccuparti: in questo articolo ti spiegheremo passo passo come fare, così da avere sempre a portata di bicchiere il tuo vino preferito, fresco e gustoso come appena stappato.
Indice
Come scegliere la damigiana giusta
Il primo passaggio necessario per conservare il vino in damigiana è rappresentato dalla scelta del contenitore adeguato. Ad oggi infatti esistono moltissimi ecommerce ed esercizi commerciali impegnati nella vendita di damigiane, anche in serie, generalmente piuttosto vantaggiosi dal punto di vista economico. Chiaramente, durante questo processo è necessario tenere conto del quantitativo di vino che si vuole conservare, ma anche dello spazio effettivo a disposizione. Il consiglio è di prediligere sempre damigiane nuove, dotate di una base e di un dispositivo di protezione sulla parte inferiore (se ne vedono molti a forma di cestino, anche dotati di comodi manici) e soprattutto di acquistare tassativamente damigiane di vetro. Quest’ultimo è l’unico materiale capace di conservare adeguatamente il vino, senza comprometterne il profumo e il sapore. Vietato quindi scegliere contenitori simili alle damigiane ma di metallo o plastica, in quanto potrebbero contaminare la bevanda.
Un consiglio sulle damigiane riciclate: se ti sei accorto di avere a disposizione un buon carnet di damigiane usate, assicurati che esse abbiano contenuto sempre e solo vino. A volte può capitare che alcune damigiane abbiano ospitato al loro interno altre sostanze, tipicamente olio ed aceto: in questi casi, lavarle potrebbe non essere sufficiente, pertanto per evitare contaminazioni è necessario utilizzare damigiane nuove.
Pulizia delle damigiane
Una volta trovati i contenitori più adeguati, anche se nuovi, dovrai ricordarti di pulirli a fondo. Per farlo, ti consigliamo di evitare improvvisazioni azzardate e di richiedere una consulenza ad un esperto, magari il proprietario del vino che acquisterai o, perché no, il titolare di un negozio dedicato all’enologia.
Se le damigiane sono nuove il lavoro non richiede troppo tempo: spesso è sufficiente applicare al loro interno prodotti specifici consigliati dai venditori e di risciacquarle con acqua calda, non fredda come spesso si sente dire.
Quando le damigiane saranno lavate, lasciale scolare a testa in giù in un luogo il più possibile riparato da contaminazioni esterne.
Conservazione del vino in damigiana
Molto della corretta conservazione del vino in damigiana passa da come si gestisce il momento del travaso del vino da quest’ultima alle future bottiglie da portare in tavola. Per svolgere questo compito in modo sicuro infatti, è sempre necessario dotarsi di attrezzi specifici del mestiere, gli
unici che garantiscono la tenuta stagna delle damigiane e al contempo ti consentono di operare in comodità.
Un aspetto spesso trascurato è per esempio quello dell’ordine e dell’etichettatura: il modo migliore per conservare il vino in damigiana è innanzitutto sapere di che vino si tratti! In questo modo, etichettando ciascun contenitore potrai scegliere temperatura e luogo di conservazione in modo più consapevole.
Per travasare il vino in damigiana non servono strumenti molto particolari, solitamente travasatori semiautomatici con tubi ed imbuti riescono a garantire buoni risultati se usati con cautela, ma è piuttosto importante concentrarsi sul sistema di chiusura di ogni contenitore. Per l’operazione di inserimento dei tappi è infatti consigliato utilizzare attrezzi specifici, non sempre facili da trovare in commercio.
La scelta del tappo giusto per le damigiane rappresenta poi un ulteriore fase cruciale nella conservazione del vino in damigiana, e richiede un’analisi attenta delle opzioni a disposizione. Ovviamente in termini di materiale prescelto, il sughero è sicuramente la soluzione migliore, e che al momento non è ancora stato elaborato un prodotto più performante.
Diverso è invece il discorso della scelta dei tappi delle bottiglie più piccole, quelle in cui travaserai il vino per consumarlo a casa o per regalarlo. Se da un lato è vero che anche per queste ultime bisognerebbe sempre prediligere l’uso di tappi in sughero, in caso di necessità di contenere i costi sconsigliamo i tappi in plastica. Una buona alternativa al sughero, sebbene meno efficiente in termini di scambio con l’ambiente e isolamento dall’esterno, è rappresentata dai tappi a corona.
A prescindere dal materiale utilizzato comunque, è sempre bene ricordare che i tappi non vanno mai riutilizzati, pena il rischio di introdurre in damigiana batteri dannosi.
Quanto riempire la damigiana
Una volta reperiti i contenitori, gli strumenti e naturalmente il vino, è possibile procedere con il travaso di quest’ultimo nelle varie damigiane. Una domanda che spesso sorge durante questo processo è però quella relativa al corretto quantitativo di liquido da inserire in ciascun contenitore.
Riguardo a questo tema, vige una regola generale, ovvero quella di non far mai entrare in contatto tra loro vino e tappo. È infatti sempre necessario lasciare uno spazio tra il vino e la chiusura della damigiana, possibilmente di almeno 2 cm. In questo modo, è possibile evitare la contaminazione del liquido ed il rilascio di particolati che andrebbero a modificarne quasi certamente il gusto.
Dove collocare le damigiane per conservare al meglio il vino
Un passaggio indispensabile per conservare il vino in damigiana nel modo corretto consiste nel rintracciare un luogo salubre e compatibile con questo scopo. Per questo motivo, se hai la possibilità di utilizzare una cantina o uno spazio fresco e poco esposto alla luce diretta ti consigliamo di iniziare subito a rimetterlo a nuovo. Considera però che la temperatura massima al quale può essere conservato il vino è di circa 20 gradi, e a che i valori ottimali per mantenerne inalterate le caratteristiche gustative ed organolettiche sono compresi tra 15 e 20 gradi. Ecco perché solitamente ambienti con garage o sottoscala esterni non sono considerati adatti alla conservazione del vino, in quanto spesso esposti a temperature decisamente basse o, in alcuni casi, troppo alte. Il consiglio è quindi di cercare di recuperare vecchie cantine o seminterrati, in assoluto i luoghi più adatti per conservare il vino in damigiana.
Dopo avere individuato lo spazio migliore per le tue esigenze e grande a sufficienza per ospitare le tue damigiane, ricordati di pulirlo accuratamente: il tuo obiettivo è quello di far sì che il tappo di sughero delle tue damigiane rimanga il più possibile lontano dalle contaminazioni. Se ti accorgi per esempio che il locale è molto umido, cerca di spostare le damigiane dove non vi siano proliferazioni di muffe o accumulo di sporcizia. Fatto ciò, assicurati che nelle vicinanze non vi siano damigiane di aceto, in quanto esse potrebbero rilasciare nell’ambiente il famigerato acetobacter, il responsabile della fermentazione acetica. Seguendo queste semplici regole, potrai così garantire al tuo vino la migliore delle condizioni di conservazione.